Le elezioni presidenziali statunitensi rappresentano da sempre uno degli eventi politici più attesi a livello globale, influenzando non solo il panorama geopolitico, ma anche i mercati finanziari.
Gli investitori monitorano con attenzione le dinamiche elettorali e l’esito delle votazioni, poiché le scelte del nuovo governo possono avere implicazioni dirette sulle politiche fiscali, monetarie e regolatorie.

 


Reazione dei mercati dopo la vittoria di Trump:

Donald Trump è stato eletto nuovo Presidente degli USA il 5 novembre 2024.

Subito dopo l’elezione di Trump, l’indice Dow Jones è balzato di oltre 1.300 punti, stabilendo nuovi record storici. Lo stesso S&P 500 ha registrato un forte rialzo, alimentato dalle aspettative di tagli fiscali e deregolamentazione promessi durante la campagna elettorale.
Le aziende legate a settori come la finanza, l’energia tradizionale e la difesa hanno segnato significativi aumenti dei loro titoli.

La reazione dei mercati è stata molto simile a quella avvenuta dopo l’elezione di Trump nel 2016.
Infatti, nel 2017, l’indice Nasdaq ha chiuso l’anno con una crescita a doppia cifra, guidato dal boom tecnologico e dalle aspettative di una solida crescita economica. Questo rally è stato sostenuto anche da politiche fiscali espansive, che includevano tagli significativi alle imposte per le imprese e gli individui, rendendo il mercato azionario più attraente per gli investitori​.

 


Dinamiche storiche dei mercati post-elettorali:

Storicamente, il mercato azionario statunitense tende a registrare una certa volatilità nei mesi immediatamente successivi a un’elezione presidenziale, seguita spesso da un periodo di rialzo.

  • S&P 500
    Dal 1926, l’indice S&P 500 ha registrato un rendimento medio positivo dell’8-10% nel primo anno successivo alle elezioni presidenziali, con differenze significative a seconda delle condizioni economiche e politiche. Ad esempio, l’anno elettorale 2016 (Trump) vide una crescita del 9.5% nei 12 mesi successivi, mentre l’anno elettorale 2020 (Biden) fu caratterizzato da un rally superiore al 16%.
  • Nasdaq Composite
    Questo indice, più sensibile ai settori tecnologici, ha avuto performance storicamente più volatili. Dopo le elezioni del 2016, il Nasdaq registrò un guadagno superiore al 15% nel primo anno. Allo stesso modo, nel 2020, l’indice crebbe di oltre il 40%, spinto dall’accelerazione tecnologica e dall’adozione di strumenti digitali durante la pandemia.
  • Dow Jones Industrial Average (DJIA)
    Il Dow Jones, rappresentativo delle blue-chip americane, ha avuto un andamento più stabile nel post-elezioni. Dopo le elezioni del 2016, l’indice guadagnò circa il 13% nel primo anno, mentre nel 2020 raggiunse un rendimento di quasi il 10%.

 


Non solo elezioni:

Le elezioni presidenziali americane rappresentano un evento importante per i mercati azionari, ma non dovrebbero essere l’unico fattore da considerare quando si investe.
Sebbene l’esito elettorale possa influire in modo significativo nel breve termine, con movimenti spesso guidati dalle aspettative sugli interventi di politica economica, i rendimenti a lungo termine sono influenzati principalmente da fattori macroeconomici, strutturali e tecnologici.

La storia dimostra che i mercati tendono a superare l’incertezza politica concentrandosi sui fondamentali economici, come la crescita del PIL, i profitti aziendali e le decisioni della Federal Reserve. In questo contesto, una visione a lungo termine si rivela essenziale. Investire basandosi solo su eventi politici come le elezioni rischia di essere limitativo e, in alcuni casi, controproducente.

Un altro elemento da considerare è il ruolo sempre più centrale della tecnologia nello sviluppo economico globale. L’ascesa dell’intelligenza artificiale (IA), ad esempio, sta trasformando settori chiave come la finanza, la sanità e l’energia. Queste innovazioni creano nuove opportunità di crescita per le aziende leader nei vari settori e modificano il panorama competitivo. Investire in modo consapevole significa considerare anche queste trasformazioni, privilegiando settori con un potenziale di crescita sostenibile nel lungo periodo.

 


Conclusioni:

Costruire una strategia d’investimento robusta richiede di bilanciare la reattività agli eventi a breve termine con una prospettiva di lungo periodo.
Puntare su aziende e settori che abbracciano il cambiamento tecnologico e sostenere strategie diversificate può offrire rendimenti superiori, indipendentemente dall’esito elettorale.
La resilienza e la capacità di adattarsi ai cambiamenti economici e tecnologici restano i fattori chiave per il successo degli investimenti.

 


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