Vorresti ampliare il tuo business, ma non sai verso quali mercati esportare?

Prosegui nella lettura e avrai molte indicazioni interessanti.

Ma prima, Ti consigliamo di ripassare “i fondamentali” leggendo questo articolo che illustra quali errori evitare.

 


I mercati in percentuale:

Prima di tutto è bene ricordare che le esportazioni italiane rappresentano il 2,7% dei flussi mondiali e collocano il nostro paese al 7° posto tra gli esportatori.
I primi 3 mercati di destinazione delle esportazioni italiane sono Germania, Stati Uniti e Francia e, insieme, pesano oltre il 30%.

I mercati che nel periodo 2018-2022 hanno incrementato la loro domanda di prodotti italiani sono il Qatar (28%), il Kuwait (16%) e il Belgio (12%) mentre in media le esportazioni italiane sono cresciute del 5%, leggermente al di sotto rispetto al trend mondiale del 7%.

In generale, l’Europa Centro Occidentale è la destinazione preferita dalle aziende italiane (50% dell’export). Germania, Francia e Spagna sono i migliori partner per dimensione, Belgio, Irlanda e Paesi Bassi sono quelli a maggiore crescita, per tutti e tre superiore al 10%.

Osservando i primi 60 mercati importatori, ovvero quelli con un flusso di import dall’Italia significativo (superiore a 1mld di euro), emergono spunti interessanti che forse Ti aiuteranno a scegliere verso quali mercati esportare.

 


Quali sono le aree di maggior interesse?

L’Europa Orientale è la seconda regione per dimensione delle esportazioni e pesa circa il 13,5%. I mercati più performanti sono Polonia, Romania e Repubblica Ceca, mentre Croazia, Polonia e Grecia sono quelli con il maggiore tasso di crescita.

L’America Settentrionale (Stati Uniti e Canada) è la terza macro-regione, con un peso superiore all’11%. Entrambi i paesi sono cresciuti dell’8% nel periodo 2018-2022.

L’Asia Orientale e Meridionale porta 9 paesi tra i primi 60 importatori di Made in Italy. In totale pesa circa l’8% e i principali rappresentanti sono Cina, Giappone e Corea del Sud. Taiwan e Corea del Sud sono gli unici Paesi con una crescita superiore alla media (11% e 8%).

Il Medioriente pesa il 5,3% e i mercati di maggiore dimensione sono Turchia, Emirati Arabi e Arabia Saudita. Qatar, Kuwait e Turchia dimostrano tassi di crescita interessanti.

L’Africa Settentrionale, con Tunisia, Egitto e Marocco come destinazioni di punta, vale il 2,4% dell’export italiano. Egitto, Libia e Marocco esprimono una crescita significativa.

Segue l’America Latina, anch’essa superiore al 2% e rappresentata da Messico, Brasile e Argentina. Quest’area esprime una crescita inferiore alla media. Solo il Brasile, con il 5%, è in linea con il resto delle esportazioni italiane.

 


Quali sono le aree oggi meno rilevanti per l’export italiano?

L’Australia, unica rappresentante degna di nota dell’Oceania, ha un peso dello 0,8% e si colloca al 27° posto nel ranking degli importatori dall’Italia e cresce del 5%.

Il resto del continente africano è rappresentato dal solo Sud Africa, con un peso dello 0,4% (48° mercato per dimensione e una crescita inferiore alla media degli altri Paesi).

 


Le macro-aree di interesse:

In conclusione, osservando il dato della variazione, si evidenzia come ci sia una generale tenuta delle aree consolidate come l’Europa Centro Occidentale e l’America Settentrionale mentre le aree a maggiore crescita sono Europa Orientale, Medioriente e Nord Africa. Ancora poco rilevante il peso dell’Africa Subsahariana

 


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