Tra i bias cognitivi che abbiamo esplorato negli scorsi articoli, il più comune nel mondo degli investimenti è sicuramente il fenomeno dell’avversione alle perdite. Questo fenomeno psicologico modella quotidianamente le decisioni finanziarie degli investitori e influenza l’andamento dei mercati.
Prima di proseguire, Ti consiglio di dare un’occhiata a questi articoli:
La finanza comportamentale: i bias dell’investitore
I bias cognitivi dell’investitore: quando la ragione vacilla
Cenni storici:
Per comprendere appieno l’importanza dell’avversione alle perdite, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo. Possiamo risalire al lavoro del premio Nobel per l’economia Daniel Kahneman e del suo collega Amos Tversky negli anni ’70 e ’80. Questi due pionieri della finanza comportamentale hanno dimostrato che gli esseri umani non sono sempre razionali nelle loro decisioni, ma sono invece influenzati da una serie di bias cognitivi, tra cui l’avversione alle perdite.
I due autori hanno gettato luce su un aspetto fondamentale della psicologia dell’investimento: il fatto che il dolore causato dalla perdita di denaro è molto più intenso della gioia derivante da un guadagno equivalente.
L’avversione alle perdite in un esempio:
Un esempio classico utilizzato negli studi su questo fenomeno riguarda una proposta di gioco che offre due scenari:
Scenario A: Hai 100 euro e hai la possibilità di scegliere tra:
- Opzione 1: Hai una probabilità del 50% di guadagnare altri 100 euro e una probabilità del 50% di non guadagnare nulla;
- Opzione 2: Ricevi 50 euro.
Scenario B: Hai 100 euro e hai la possibilità di scegliere tra:
- Opzione 1: Hai una probabilità del 50% di perdere 100 euro e una probabilità del 50% di non perdere nulla;
- Opzione 2: Perdi 50 euro.
In entrambi gli scenari, le due opzioni hanno la stessa aspettativa matematica: l’Opzione 1 ha un valore atteso di +/- 100 euro, mentre l’Opzione 2 ha un valore atteso di +/- 50 euro.
Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che la maggior parte delle persone tende a scegliere l’Opzione 2 nello Scenario A, poiché garantisce un guadagno sicuro. Nello Scenario B la maggior parte delle persone tende a scegliere l’Opzione 1, cercando di evitare una perdita sicura.
Il caso dimostra come negli individui, le emozioni negative associate alle perdite sono più intense rispetto alle emozioni positive associate ai guadagni.
Come influenza i mercati finanziari:
L’avversione alle perdite è un fenomeno comune alla maggior parte degli investitori e ha ripercussioni reali sui mercati finanziari.
Specialmente durante i periodi di instabilità economica, può portare gli investitori a vendere in massa i propri asset, alimentando così una spirale di vendite e ulteriori cali di mercato.
Allo stesso modo, può influenzare le decisioni di investimento individuali, spingendo gli investitori a evitare rischi potenzialmente redditizi per paura di perdere denaro.
Questo atteggiamento conservatore può limitare le opportunità di crescita e ridurre il rendimento complessivo del portafoglio.
Come gestire l’avversione alle perdite:
Ragionare con un orizzonte di lungo termine aiuta a migliorare il rapporto rischio-rendimento del portafoglio.
Storicamente la tendenza dei mercati finanziari globali è al rialzo anche se, per la loro natura ciclica, ogni tanto attraversano periodi negativi. Più a lungo si detiene l’investimento, minore sarà il loro impatto sulla performance complessiva.
Il lungo termine ci permette, nei periodi di volatilità, di mantenere i nervi saldi evitando di prendere decisioni impulsive in risposta a fluttuazioni di breve e a preservare il capitale.
Anche la diversificazione aiuta a superare l’avversione alle perdite.
Investendo infatti su vari asset, settori o mercati, si riduce il rischio complessivo del portafoglio.
Se un investimento subisce una perdita, questa può essere compensata dai guadagni degli altri investimenti, limitandone l’impatto negativo.
Infine, è vantaggioso cercare il supporto di professionisti qualificati, che possono fornire consigli pratici e un sostegno emotivo durante i periodi di turbolenza del mercato.
Conclusioni:
L’avversione alle perdite è un fenomeno psicologico profondamente radicato nel mondo degli investimenti. Tuttavia, riconoscere questo bias cognitivo può aiutare gli individui a gestire le proprie emozioni e a prendere decisioni finanziarie più razionali, garantendo così una migliore gestione del proprio patrimonio.
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