Se vuoi conoscere tutti i vantaggi che puoi ottenere destinando il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) a un fondo pensione, non ti resta che leggere questo articolo.
Per prima cosa, partiamo dalle regole, ovvero, ciò che stabilisce la norma.

Il Decreto Legislativo 252/2005 ha introdotto, per tutti i lavoratori dipendenti, la facoltà di scegliere la destinazione del proprio TFR.
Ogni lavoratore dipendente può, dunque, decidere se accumularlo in azienda sotto forma di liquidazione o se destinarlo a un fondo pensione.

Ma quali sono i vantaggi se decidiamo di destinare il TFR a un fondo pensione?

Per rispondere è utile analizzare il Sistema pensionistico italiano.

 


Il Sistema pensionistico italiano:

Il Sistema pensionistico pubblico italiano è in forte difficoltà.
Ciò è dovuto a diversi fattori: dal progressivo invecchiamento della popolazione, alla bassa occupazione, dal basso tasso di crescita del PIL, all’elevato debito pubblico.
Siamo un Paese che invecchia più degli altri e lo conferma l’ISTAT che nel 2021 ha dichiarato che per ogni 1.000 lavoratori ci sono 624 pensionati. Di conseguenza, il tasso di sostituzione, ossia il rapporto tra il primo assegno di pensione e l’ultimo stipendio percepito, è in continua diminuzione.
Le stime per i prossimi decenni, del resto, suggeriscono che questo dato, con buona probabilità, sarà destinato a peggiorare.

 


I fondi pensione:

Per ovviare a questo problema lo Stato italiano ha deciso di incentivare i lavoratori – attraverso una serie di agevolazioni fiscali – a sottoscrivere piani di previdenza complementare, ovvero, i fondi pensione.
Un fondo pensione è, a tutti gli effetti, uno strumento di risparmio a lungo termine e consente agli aderenti di accumulare denaro durante la loro vita lavorativa, per garantirsi una rendita integrativa al momento del pensionamento.
Un lavoratore dipendente del settore privato può aderire al fondo pensione attraverso:

  • Contributi volontari del lavoratore;
  • TFR maturando e pregresso.

 


Quali sono i vantaggi?

Consideriamo l’ipotesi di adesione al fondo pensione tramite conferimento del TFR.
Quali sono i vantaggi rispetto all’opzione che prevede di lasciare il TFR in azienda?

  • Tassazione: al momento del riscatto, il TFR accumulato in azienda è soggetto a tassazione separata (art. 17 del TUIR). Viene, quindi, applicata un’aliquota media calcolata su tutti gli anni di servizio, con un’aliquota minima del 23%. Le prestazioni finali (c.d. rendita integrativa), invece, sono tassate con un’aliquota del 15%, che decresce di uno 0,3% all’anno dopo il quindicesimo anno di adesione, fino a raggiungere una quota del 9%.
  • Rivalutazione: il TFR accumulato in azienda si rivaluta in una misura fissa del 1,5%.
    A ciò va aggiunto il 75% del tasso di inflazione calcolato a dicembre dell’anno precedente. Il fondo pensione dà, invece, la possibilità all’aderente di destinare il denaro a linee di investimento differenti. Ciò permette, specialmente se l’adesione avviene in giovane età, di sfruttare la crescita dei mercati nel lungo termine.
    A ben vedere, vi è un duplice vantaggio, poiché in questo modo si può rimodulare nel corso degli anni il rapporto rischio/rendimento della linea di investimento in funzione della propria età.
  • Sicurezza: se lasciamo il TFR in un’azienda (con meno di 50 dipendenti), il denaro rimane sotto la responsabilità dell’azienda, ma in questo modo potrebbe essere soggetto a gravi rischi come, ad esempio, il fallimento o la bancarotta della stessa.
    Il fondo pensione, invece, costituisce un patrimonio autonomo e separato rispetto a quello del gestore e ne garantisce quindi l’intoccabilità.
  • Deduzione: le somme versate a carico del lavoratore (escluso il TFR) sono deducibili fino ad un massimo di 5.164,57 euro annui.
  • Designazione di beneficiari in caso di decesso: le somme accumulate nel fondo pensione possono essere ereditate dai beneficiari designati. I beneficiari possono essere indicati dal titolare del fondo pensione nel contratto del fondo stesso. Non rientrano, inoltre, tali somme nell’asse ereditario e non sono, quindi, soggette alle imposte di successione.

 


Conclusioni:

In sintesi, la scelta di destinare il TFR a un fondo pensione offre numerosi vantaggi poiché, in termini di pianificazione, il fondo pensione rimane un pilastro della previdenza, infatti:

  • Risponde all’esigenza di garantire una rendita integrativa al momento del pensionamento, compensando l’assegno circolare previsto dal sistema pensionistico pubblico;
  • Consente di mantenere invariato il proprio stile di vita.

 


Fonti e riferimenti normativi:

D. Lgs 252/2005
Istat – Report Condizioni di vita dei pensionati/Anni 2020-21
Art.17 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi)

 


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