Nel corso degli ultimi anni, uno dei temi più dibattuti in ambito economico è stato sicuramente l’andamento dei tassi di interesse sui mutui, strumenti finanziari fondamentali per l’acquisto della casa e per il finanziamento di progetti a lungo termine.
In particolare, il 2022 ha segnato un momento di forte cambiamento per milioni di italiani, e non solo, che hanno visto aumentare sensibilmente il costo delle loro rate mensili.
Cos’è un mutuo e come funziona:
Un mutuo è un contratto di prestito ipotecario a medio-lungo termine concesso da una banca o da un intermediario finanziario, che prevede l’erogazione di una somma di denaro, da restituire in rate periodiche. Queste rate comprendono sia la parte di capitale, sia gli interessi dovuti sulla somma prestata. Esistono diverse tipologie di indicizzazione di mutuo, le più comuni sono: a tasso fisso, a tasso variabile, e a tasso variabile a rata costante.
- Mutuo a tasso fisso: il tasso di interesse rimane invariato per tutta la durata del finanziamento. Questo garantisce una rata stabile nel tempo;
- Mutuo a tasso variabile: il tasso di interesse è legato all’andamento di un indice di riferimento, come l’Euribor. Pertanto, le rate possono variare nel tempo in base ai cambiamenti di questo indice;
- Mutuo a tasso variabile a rata costante: l’importo della rata rimane fisso nel tempo, ma la durata del mutuo può variare in funzione delle fluttuazioni del tasso di interesse. Quando il tasso di interesse varia (ad esempio, a causa di modifiche dell’indice di riferimento), la quota di interesse e la quota di capitale si modificano, ma la rata mensile resta invariata. Tuttavia, la durata del mutuo potrebbe allungarsi o accorciarsi per compensare le variazioni del tasso di interesse.
Il 2022: l’anno del cambiamento.
Il 2022 è stato un anno cruciale per l’andamento dei mutui.
A causa di un’inflazione in crescita, che ha toccato i massimi storici, la Banca Centrale Europea (BCE) ha intrapreso una serie di aumenti del tasso di interesse. Questi rialzi hanno avuto un impatto diretto sui mutui a tasso variabile, spesso legati all’indice Euribor, il quale, a sua volta, è stato influenzato dalle decisioni di politica monetaria dell’Eurozona. Di conseguenza, milioni di mutuatari si sono visti aumentare le rate mensili, con impatti significativi sul bilancio familiare.
Molti hanno scelto di stipulare mutui a tasso fisso più elevati per evitare altri aumenti, ma questo ha comportato una spesa maggiore rispetto a quella che avevano inizialmente programmato.
Tassi in calo nel 2024 e 2025:
Nonostante le difficoltà del 2022, la situazione sta cambiando, e c’è motivo di sperare in un 2025 più favorevole.
Già a partire dal 2024, i tassi di interesse hanno iniziato a scendere, segno che le politiche monetarie della Banca Centrale Europea stanno iniziando a dare i frutti sperati nella lotta contro l’inflazione. Infatti, la BCE potrebbe optare per una politica di allentamento, riducendo i tassi e restituendo un po’ di respiro ai mutuatari.
Per chi ha un mutuo a tasso variabile, questa discesa dei tassi si tradurrà in una riduzione delle rate mensili, permettendo di alleggerire il peso delle scadenze. In molti casi, le rate potrebbero ridursi in modo significativo, agevolando chi aveva visto crescere i propri pagamenti negli anni precedenti.
Chi invece ha scelto il tasso fisso non beneficerà immediatamente di questa riduzione, ma potrà valutare, in caso di tasso elevato, di richiedere una surroga del proprio mutuo, per ottenere un tasso più favorevole.
Quale scelta conviene oggi: fisso, variabile o surroga?
Nel contesto attuale, con i tassi in discesa, la scelta fra tasso fisso e variabile richiede un’attenta valutazione. Il tasso variabile sta diventando più interessante per chi accende un nuovo mutuo o pensa di surrogare quello esistente, proprio grazie alle prospettive di ulteriore ribasso dei tassi. Tuttavia, questa scelta comporta sempre una componente di rischio, poiché l’andamento futuro dei tassi non è mai completamente prevedibile.
Il tasso fisso rimane una scelta prudente per chi preferisce la sicurezza di una rata costante e può permettersi di sostenere la rata attuale. È particolarmente indicato per chi ha un orizzonte temporale lungo e vuole proteggersi da eventuali rialzi futuri dei tassi.
La surroga, ovvero il trasferimento del mutuo da una banca all’altra, rappresenta invece un’opportunità interessante per chi ha già un mutuo in corso. In particolare:
- Chi ha un mutuo a tasso variabile potrebbe valutare il passaggio al fisso se ritiene di aver raggiunto un livello di tasso accettabile
- Chi ha un mutuo a tasso fisso stipulato negli ultimi due anni, quando i tassi erano ai massimi, potrebbe considerare una surroga per ottenere condizioni più vantaggiose
- In entrambi i casi, la surroga è gratuita per legge (l’unica spesa da sostenere è pari a 35 euro per la tassa di iscrizione della surroga nei Registri Immobiliari) e permette di mantenere le stesse condizioni del mutuo originario in termini di importo, modificando solo il tasso di interesse o, in caso di necessità, la durata del mutuo e/o la frequenza delle rate
È importante sottolineare che la scelta tra queste opzioni dipende da diversi fattori personali: la propria propensione al rischio, la capacità di sostenere eventuali aumenti della rata, l’orizzonte temporale del mutuo e la situazione economica familiare. Prima di prendere una decisione, è sempre consigliabile consultare un esperto del settore per valutare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Le prospettive per il futuro: che cosa aspettarsi.
Il calo dei tassi di interesse potrebbe segnare l’inizio di una fase di maggiore stabilità e opportunità per i mutuatari. Se il 2022 è stato un anno difficile a causa dell’aumento dei tassi, il 2025 potrebbe portare un cambiamento positivo. Con il ritorno alla normalità nei tassi di interesse, le famiglie e le imprese italiane potrebbero finalmente vedere le rate dei loro mutui ridursi, con effetti positivi sul loro bilancio e una maggiore serenità economica. In particolare, per coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso fisso negli ultimi due anni, potrebbe essere interessante valutare le opportunità che il mercato offrirà nei prossimi mesi, con la possibilità di approfittare di tassi in calo.
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